giovedì 28 luglio 2016

I GIOVANI SONO POCHI MA VITALI

Buongiorno a Tutti; la mattina, sfogliando Il Sole 24 Ore, cerco tra i vari articoli qualcosa che sia interessante più del solito ed oggi mi sono imbattuto nella sezione Impresa&Territori nell'articolo di Katy Mandurino che analizza una situazione regionale legata alla Sardegna ma che mi ha fatto riflettere se estesa a livello nazionale. Il titolo: I GIOVANI SONO POCHI MA VITALI.
I dati dicono che la disoccupazione è aumentata; ma poi si dice che c'è un rovescio della medaglia: l'aumento di start up e di partite Iva; poi si cita un gap in positivo tra le unità nate e quelle cessate pari a 811.
Permettetemi di generalizzare questa situazione ed estenderla, purtroppo senza dati in mio possesso, all'intera Nazione Italia. I dati sopra citati e riportati nell'articolo sono oggettivi e vengono proposti felicemente guardando il "bicchiere mezzo pieno"; ed oggi non fa mai male al morale leggere qualcosa di positivo. Però dal mio punto di vista esistono quattro punti che ritengo preoccupanti: 
1. il numero di unità cessate nel primo trimestre 2016 è pari a 1597; non è da sottovalutare e sarebbe interessante capire quante persone, dipendenti ed eventuale indotto, sono coinvolte.
2. Il gap positivo di 811 nuove unità che vita media stimata hanno? In quali settori sono distribuite? 
3. Nuove partite Iva sono il risultato di necessità causa il modo in cui sono cambiati i rapporti tra azienda e dipendente in molti settori; in questo modo viene a perdersi quel capitale che altre volte ho citato che si chiama know how aziendale, le capacità del dipendente al servizio esclusivo dell'azienda.
4. Start up sono realtà che ci fanno ben sperare nel futuro è che mi piace sostenere ma sono e restano dei "gratta e vinci"; il tasso di conversione da start up ad azienda di successo resta molto basso.

La mia analisi è semplice e "superficiale" ma sono convinto che non sempre è bene vedere il "bicchiere mezzo pieno".

Buona giornata a Tutti.